RIFORMA DELLE INTERCETTAZIONI: VIA LIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Il Consiglio dei Ministri ha dato oggi il via libera definitivo alla riforma delle intercettazioni, che entrerà in vigore dopo sei mesi dalla sua pubblicazione prevista per gennaio. Solo una norma, quella che sancisce il diritto dei giornalisti ad avere copia dell’ordinanza di custodia cautelare, una volta resa nota alle parti, sarà invece efficace tra un anno.
Il testo era stato già approvato dal CdM il due novembre e poi mandato per i pareri alle Commissioni competenti di Camera e Senato. Oggi, dunque, il via libero definitivo.
Mai più trascrizioni di intercettazioni irrilevanti per le indagini; regole per l’utilizzo dei virus-spia come il Trojan; solo “brani essenziali” e quando “è necessario” nelle ordinanze di custodia cautelare; un nuovo reato nel codice penale: la “diffusione di riprese e registrazioni di comunicazioni fraudolente”, punito con la reclusione fino a 4 anni; accesso legittimo dei giornalisti alle ordinanze del gip, una volta che le parti ne hanno avuto copia. Questi sono i punti essenziali della nuova Legge sulle Intercettazioni, prevista dalla delega contenuta nella riforma del processo penale varata la scorsa estate.
Secondo Donatella Ferranti, Presidente della Commissione Giustizia della Camera, si tratta di “un testo che non indebolisce l’importanza delle intercettazioni come strumento di indagine ma raggiunge e realizza, dopo un lungo e complesso lavoro portato avanti in questa legislatura, un difficile punto di equilibrio tra efficacia investigativa, tutela del diritto alla riservatezza, diritto di cronaca giudiziaria e garanzie della difesa”.